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Dallo spettacolo "Passo" di Ambra Senatore. ph. Duni Sapienza |
“…lo spettatore viene condotto in un mondo dove hanno
diritto di cittadinanza l’errore e la caduta, il fuori tempo e l’imbarazzo e il
vuoto di memoria…”
Questa è parte della presentazione dello spettacolo “Passo” di
Ambra Senatore ricevuta qualche giorno fa in posta elettronica. Questo il mondo
a cui, sempre di più, desidero dare spazio e respiro: un mondo con diritto di
cittadinanza anche per chi non è competitivo, capace di performance,
imperfetto…E’ stato quindi inevitabile essere incuriosita da queste parole,
senza capire neanche esattamente se si trattasse di danza o di teatro…
In una notte dolce, quasi di primavera, ci siamo trovati con
l’Amore nella tensostruttura del Castello Pasquini di Castiglioncello, avvolti dalla
malia di uno spettacolo dove c’è tanta danza ma anche tanto teatro.
Capelli
scuri e abitino verde petrolio, il primo personaggio è già sulla scena quando entrano gli spettatori; il primo e poi il secondo, il terzo e così via…in un’identità
moltiplicata di cui si perdono i contorni, femminile e maschile si mescolano,
relazioni si creano e si rompono. Pian piano lo spettacolo si "apre", catturando sempre più nel ritmo del movimento, nei cambi della musica, nel silenzio. Nella storia intravista, colta per un attimo e un attimo dopo già sfuggita…Non sono esperta né di teatro né tanto meno di danza, probabilmente ho capito molto
poco, ma sono rimasta affascinata fino all’ultimo da un lavoro denso, poetico e originale. E poi vedere uno spettacolo dal vivo è sempre
troppo bello!