domenica 29 luglio 2012

COME MI ORGANIZZO LA FESTA DEI "50"

Uno dei miei desideri più grandi è ricevere in regalo una festa a sorpresa. Arrivare e scoprire tavoli imbanditi, mazzolini di fiori e sorrisi di amici uscire da dietro i divani. Fare finta di essere stupita, o, ancora meglio esserlo davvero, sperando solo di avere addosso il vestito giusto e di non aver disertato da troppo tempo il parrucchiere.
Per ora non mi è mai capitato...forse perchè da brava ansiosa mi sono mossa sempre per tempo quando ho avuto a cuore di sottolineare passaggi importanti.
E allora anche la festa dei miei "50" me la sono organizzata.
Non per tempo come avrei voluto, non con tutti i particolari che avevo immaginato ma in qualche modo è venuta fuori e siamo stati tutti bene. Provo a passare qualche dritta, in ordine sparso, nella speranza di essere utile.
Volevo qualcosa di semplice, caloroso, con un minor impatto ambientale possibile e dal costo contenuto. Volevo soprattutto dire grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino fino a qui...
Ho risolto così:
- Casa era troppo piccola anche se per dare un minimo di relazione a tutti ho deciso di non superare il numero di 40 persone circa. Di un locale non avevo voglia. Mi è venuta l'idea di utilizzare il grande giardino condominiale dietro casa, visto che per un pezzetto è anche mio... Mi sono informata che non esistessero divieti ed ho comunicato all'Amministratore la data della festa. In alternativa si erano offerti alcuni amici con case con giardino o grandi terrazze e penso avrei optato per questa soluzione...
Essere in estate sicuramente ha rappresentato una possibilità in più.
- Mi era venuta la tentazione di usare l'e-mail per avvertire velocemente, ma poi ho optato per il telefono. Una voce ha qualcosa in più....
- Ho chiesto di non avere regali; lo stare insieme era già il regalo più grande che potessi desiderare. Ho accettato volentieri le proposte di cibo da condividere. 
-  Con un pò di passaparola ho messo insieme l'attrezzatura di cui avevo bisogno: un paio di tavoli, sedie, prolunghe per la luce.
-Per fare  luce aggiuntiva ho creato con i vasetti di vetro delle conserve e la carta velina dei portalumini. Efficaci e d'atmosfera.
- Contro le zanzare candele alla citronella a profusione e un nuovo prodotto che si è rivelato particolarmente efficace: Raid Lanterna, specifico per gli spazi  aperti; in aggiunta spray per i più sensibili alle punture.
- Nelle settimane precedenti alla festa ho fatto scorta fra le varie offerte proposte dai supermercati della zona: ho comprato così vino, succhi, spumante, piatti e posate, ma anche sottaceti e patatine...contenendo notevolmente il budget di spesa.
- Ho organizzato una piccola mostra dei miei ultimi lavori. Perchè volevo che ci fossero anche le mie "creature" a far festa con me.
E ho fatto un piccolo gioco. Chi mi donava una parola, o un pensiero scritto su un pezzetto di carta velina avrebbe ricevuto un cartoncino con un numero. Alla fine della serata Daniele, il più giovane fra noi, ha estratto fra i numeri della tombola il vincitore: il "13" che si è portato a casa il quadro che avevo deciso di mettere in palio. I foglietti di carta con le parole andranno invece a dar vita ad una nuova creatura...
- Non volendo passare il giorno del mio compleanno in cucina ho preparato - il giorno prima - solo i dolci (2 tiramisu giganti) ed un insalata di riso...
Il dolce è avanzato nonostante le porzioni generose, i cibi salati sono stati appena sufficienti perchè alcune persone all'ultimo momento non hanno potuto contribuire con il cibo. Consiglio: accettare le proposte di aiuto ma preparare una base alimentare più ampia di quella che avevo predisposto io!
- Per evitare per quanto possibile gli sprechi oltre il classico pennarello per segnare il nome sui bicchieri ho aggiunto etichette anche ai piatti...
- Visto la vicinanza dello spazio che avevo scelto con le case ho deciso di non utilizzare musica amplificata; la musica non è comunque mancata in quanto Anna Maria e Martina ci hanno regalato la loro voce; la chitarra di Pino ha fatto il resto.
Facendo così non mi sono stressata e ho avuto la festa che veramente desideravo.
Se avessi avuto più tempo avrei aggiunto:
- Raccolta di foto, scannerizzazione e successiva proiezione....per ricordare tutto quello che la mente ormai non tiene più dentro...
- Oltre il quadro altri premi fai da te e un piccolo pensiero per tutti....
- Oltre al vino e ai succhi qualcosa d'altro, magari una sangria
- Più attenzione al cibo - anche se per fortuna siamo tutti supernutriti- magari con l'aggiunta di frutta fresca.
P.s.: tutte le foto di questo post sono di Massimo Prete.
Grazie, Massimo! Bravo, generoso e insostituibile. Come sempre.








venerdì 27 luglio 2012

50 E SPICCIOLI

Ebbene si. Giro di boa. 50 anni e tre giorni. Più o meno. E felice. Parecchio. Che solo ora riesco a mettere in fila due parole due. Felice per tutto il tempo denso e importante vissuto finora. Per gli abbracci e l'amore che ho scambiato. Per le trasformazioni. Perché per anni mi sono sentita in ogni situazione il "Brutto Anatroccolo" e invece ora finalmente sto bene: nel mio corpo da ragazzina, nel mio cuore tenero che continua ad emozionarsi per un niente, nella forza che non ho più paura di mettere in gioco, nel desiderio di fare qualcosa che lasci un segno del mio passaggio in questa dimensione.
Non ho più bisogno di nascondermi. Tempo per la luce.
Tempo per dire grazie alla mia "STELLA", che ho sempre sentito con me - netta,  luminosa - a guidare i passi del mio destino.
E a tutti gli amici. Tanti, cari, belli e unici, senza i quali - anche questa è una certezza - non sarei qui, seduta su un divano rosso, in un mattino pieno di luce d'estate, a godere di tutta questa gioia e libertà.

GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



venerdì 13 luglio 2012

A SCANDICCI CRISTICCHI E I MINATORI DI SANTA FIORA. CANTI DI MINIERA, D'AMORE, VINO E ANARCHIA.

Una sera d'estate, un parco cittadino, sedie di plastica bianche tutte uguali e altre portate da casa  a punteggiare il prato davanti al palco. Tanti anziani; un piacere grande incontrare fuori chi spesso immagini catturato solo dal televisore. Tre chitarre, un basso e una fisarmonica. Fazzoletti rossi, annodati intorno al collo. Voci di uomini e un ragazzo lungo lungo, con un cesto di capelli e gli occhiali un pò spessi che sembra non del tutto cresciuto - una spanna indietro - ancora nella fanciullezza e nel sogno. Non conoscendolo, con quell'aria un pò stralunata, quasi fai fatica a prenderlo sul serio. E invece è bravo, proprio bravo. Canta e racconta, con la sua voce potente e rotonda. Racconta e canta. Al centro il lavoro dei minatori: il buio dei cunicoli, il caldo assoluto e il freddo glaciale, la fatica infinita, il pericolo immediato delle esplosioni e quello subdolo della polvere che si annida nei polmoni e li rende "duri come pietre". Alle spalle la Maremma con i suoi canti, l'amore e l'anarchia, le stagioni della vita e la forza degli affetti. A condividere equamente la scena il Coro dei Minatori di Santa Fiora che da alcuni anni lavorano insieme per recuperare le tradizioni popolari della loro terra. Uno spettacolo caldo, familiare, profondo e divertente. Pieno di ritmo. Una bella occasione per scoprire il lavoro di Simone che non avevo mai incontrato. Un regalo grande di questa bell'estate!

venerdì 6 luglio 2012

VENIVAMO TUTTE PER MARE

Mi piaciuto molto questo libro. A partire dalla copertina: una giovane donna è ritratta dall'alto, distesa su una stuoia. Si vede solo una parte del viso. La mano destra gioca con i capelli. Neri, sciolti, lucenti; fluttuano in un mare immaginario. Donna e Sirena.
Gli occhi guardano oltre, verso un futuro o un passato. Oltre. 
L'autrice si chiama Julie Otsuka. E' nata in California, pronipote forse di una di quelle donne di cui questo libro, lieve e prezioso, narra la storia. 
Siamo all'inizio del novecento. Ragazze, anche giovanissime, lasciano il Giappone: vengono dalle città o da sperduti villaggi, abbandonano famiglie, innamorati, qualche volta figli che non rivedranno più. Nel loro bagaglio kimoni colorati per ogni occasione, piccoli budda, fogli di carta di riso e barrette d'inchiostro nero per scrivere a casa. Libri: "Venite, giapponesi, Consigli per andare in America, Dieci modi di far felice un uomo". Vanno a sposarsi. I ritratti dei futuri mariti appesi al collo, o riposti dentro la manica del kimono. Uomini conosciuti solo in foto appunto, che spesso, troppo spesso, avevano mentito loro: "Ho comprato una bella casa. Potrai piantare i tulipani in giardino. Gestisco un albergo. Sono alto un metro e settantanove centimetri...". Ad attenderle, il più delle volte esseri abbrutiti dalla fatica e dalla solitudine, violenti ed esigenti. Ed una terra tutta diversa, che non li vuole, dove il razzismo è duro, compatto e l'unico modo per continuare a vivere sembra quello di diventare invisibili e lavorare, lavorare, lavorare. Senza sosta, giorno dopo giorno. Nei campi, nelle lavanderie di JapanTown, come domestiche nelle case dei "bianchi".
Lavorare, partorire figli che presto vorranno dimenticare da dove vengono. Sognare: una casa tutta bianca, un bagno caldo, fiori nel giardino...Poi ci sarà Pearl Harbour e la guerra spazzerà tutto, anche il più piccolo dei sogni.
Julie Otsuka ha raccolto  - con una scrittura scarna ed emozionante, senza sentimentalismi, piena di ritmo - i frammenti di vita di tante donne diverse e ne ha ricamato la storia su un unico canovaccio. Ogni voce un punto preciso e nitido. Ogni punto legato all'altro. I volti, le mani, le paure e le speranze di decine di esistenze riemergono attraverso il suo lavoro su queste pagine. Una popolo di sorelle venute da lontano a parlarci di sé, raccontarci della fatica del vivere, dell'ingiustizia del mondo, ma anche dell'immensa e inarrestabile forza del femminile. 
Un libro importante anche per immaginare cosa vuol dire lasciare la propria terra e le proprie radici. Lo consiglio a tutti di cuore.