giovedì 29 novembre 2012

UN'ALTRA VITA: STORIE DI DOWNSHIFTING SU RAI5


Gli autori televisivi Simone Perotti e Nicola Alvau alla presentazione del programma 'Un'altra vita' (Ansa)
Gli autori televisivi Simone Perotti e Nicola Alvau alla presentazione del programma 'Un'altra vita' (Ansa
Sono cresciuta in una famiglia con pochi mezzi. Babbo impiegato dello Stato in anni in cui le retribuzioni erano veramente misere, mamma casalinga. Mutuo lungo, oneroso: ma la casa andava conquistata. Segno estremo di libertà e riscatto. Si stava attenti a tutto e si comprava solo quando si poteva.
C'è stato un anno in cui ho dovuto scegliere fra il cappotto o l'impermeabile che andava di moda e che non mancava a nessuna delle mie compagne. Ho avuto l'impermeabile e con quello ho fatto tutta la stagione.
A quindici anni ho cominciato a fare la baby sitter per le famiglie che portavano i loro bambini in vacanza. Un mese lontana da casa, fra persone sconosciute, in mondi dorati che spesso erano per me "L'America". Bambina io stessa, appena più grande dei pargoli che dovevo accudire. 
Questo per dire che essere poveri non è bello.
A diciotto anni lavoravo già. Pian piano ho provato la sensazione - liberatoria - di aprire l'armadio e poter scegliere cosa mettere. Potevo pure abbinare le scarpe e la borsa giusta! Ma il consumismo non mi ha mai travolto. Ho pensato sempre che ci fosse un quantità giusta e un prezzo giusto per ogni oggetto e a questo mi sono attenuta. E ho continuato a non sprecare.
Diversi anni fa, annaspando in un lavoro che mi prosciugava energia e gioia, ho pensato che potevo anche chiedere un part-time. All'inizio tanta paura di non farcela; poi mi sono resa conto che era bello fare a meno di qualcosa per avere di più di altro.
Spazio e Tempo. Per cercare chi sono e fare le cose che mi piacciono: studiare, dipingere, leggere, correre, scrivere, stare con chi mi è caro senza fretta. E se possibile trovare il "mio lavoro", visto che quello che ho fatto finora è sempre stato un compromesso. Vivere la vita che voglio IO, ORA, e non in un FUTURO che posso solo ipotizzare.
Da un pò di tempo questa scelta si è fatta oggettivamente più impegnativa. Se prima rinunciavo, contenta, al superfluo ora talvolta mi confronto anche con quello che magari lo è meno. Ho aspettato due mesi per fare una visita con lo specialista della Asl invece di andare dal privato. Ma se non ci sono problemi gravi, visto le tasse che si pagano,  si può fare anche questo...
La mia è una scelta "morbida", alla fine del mese ho comunque uno stipendio seppur ridotto. Per ora vivo bene così. C'è chi invece ha mollato completamente e si è inventato altro. Ho scoperto che questo modo di vivere ha anche un nome che va di moda: DOWNSHITING. Rai5 ha dedicato un programma all'argomento. "Un'altra Vita" curato da Simone Perotti e Nicola Alvau. L'ho trovato molto stimolante. Ve lo consiglio con il cuore. Stasera l'ultima puntata: "IL LAVORO".

mercoledì 28 novembre 2012

"CINEMA E DONNE" ALL'ODEON DI FIRENZE



Brr! Etcì!! Etcì!!! Piove, piove, piove e a sorpresa mi sono pure beccata un raffreddore di tutto rispetto.
La cosa positiva è che così malaticcia sono esentata dall'uscire.
Rimango in casa,  buona buona, a farmi di dosi di Oscillococcinum, e intanto mi perdo nella rete in cerca di opportunità per quando potrò ritornare nel mondo.
Uno degli appuntamenti a cui non mancherò sarà il 34° Festival di Cinema e Donne dal 30 novembre al 5 dicembre al cinema Odeon di Firenze.
Tema interessantissimo quest'anno: For Love or Money.
40 film, provenienti da Italia, Turchia, Argentina, Giordania, Marocco, Polonia, Messico, Francia, Svizzera, Portogallo, Spagna, tutti inediti in Italia, tutti fatti da donne. Un mondo di storie da incontrare. Una sensibilità comune da cui farsi abbracciare. Qui il programma.
Non vedo l'ora. Etcì! Speriamo che passi presto...

venerdì 23 novembre 2012

PACE


Uno sprazzo di luce nella stanza. Il sole ha bucato le nuvole. 
Casa, gentilezza. RADICI.
Pace.
Regalo di un pomeriggio di lavoro senza fretta.

sabato 17 novembre 2012

ROUTINE ENERGETICA DI DONNA EDEN

L'Amore è via per il week end.
Approfittando della solitudine, tra stanotte e questa mattina scorpacciata di internet. Aggiornamenti su una moltitudine di argomenti che in questo momento si stanno facendo largo.
Ora sono piena di spunti e non so come metterli in fila e dare uno sviluppo efficace a questa giornata che si preannuncia morbida e lenta.
Forse potrei anche continuare a grufolare fra le coperte...forse...
In realtà so che sempre, dopo aver raccolto, bisogna passare a seminare ancora.
Orsù via, lascerò questo nido accogliente e mi farò aiutare dalla routine energetica. E un pò che ne volevo parlare. 5 minuti al giorno.
Non sempre riesco a farla. Ma spesso si e ne traggo un gran bene.
Alcuni giorni, quando sono più stanca o preoccupata, o come oggi, semplicemente "sulle nuvole", diventa indispensabile.
Eccola:


Poi sul web c'è altro ancora.
Buon sabato luminoso e sereno a tutti voi!

mercoledì 14 novembre 2012

TORTA SALATA DI TOFU ED ERBETTE


Sto cercando di contenere il più possibile l'uso dei latticini. Per me il latte è insostituibile ed è uno dei pochi alimenti di cui sento veramente il desiderio. Continuo a concedermelo a piccole dosi, anche se tutta la filosofia vegana mi intriga sempre di più. Discorso diverso per i formaggi di cui, con un poco di attenzione, riesco a fare a meno senza grosse rinunce.
Ecco quindi l'ultimissimo - veloce - esperimento a base di tofu e verdure.

Ingredienti
1 busta da 450 gr. di erbette e cavoli freschi (spinaci, bietola, cavolo verza, cavolo nero)
1 panetto di tofu da 250 gr.
1 confezione di pasta sfoglia
1 una bella manciata di olive nere del tipo greco
1 cipolla
origano, semi di sesamo, sale, olio, pepe

Una volta rilavate le erbette, 5 minuti in pentola a pressione per portarle a cottura (devono rimanere al dente)
In padella ho poi saltato la cipolla affettata fine, le erbette lessate e fatto insaporire velocemente il tutto con un bel pizzico di origano, le olive nere a pezzetti e il tofu che nel frattempo avevo passato nello schiacciapatate in maniera che potesse amalgamarsi al meglio con il resto degli ingredienti.
Una bella manciata di sesamo tostato e il tutto è servito a farcire la pasta sfoglia.
20 minuti in forno e come risultato un secondo salato veramente ottimo, in cui il gusto amarognolo del tofu si sposa a meraviglia con le verdure a foglia verde e i cavoli. Le olive nere e l'origano danno il tocco in più!
Bon Appétit! 

domenica 11 novembre 2012

ALWAYS ON MY MIND: ARTE E NEUROSCIENZE AL PECCI DI PRATO

                                                                    Duni Sapienza, 2012 "Giorni"
Ieri pomeriggio al Pecci di Prato. Convegno organizzato dal Museo: Always on my mind, arte e neuroscienze. L'Arte e l'Uomo, si potrebbe sintetizzare. Tanti concetti interessanti, condivisibili. Vado avanti e ho sempre più bisogno di essenza, quindi mi limito a sottolineare solo un paio di cose che mi sono arrivate forti e chiare. E - come sopra - le dirò in maniera semplice e scarna.
Ci stiamo allontanando sempre di più da un concetto di "fruizione" dell'Arte per andare verso una "partecipazione".
L'Arte è patrimonio di tutti, tutti ne abbiamo bisogno.
In tutti c'è l'esigenza di usare le mani, manipolare la materia, tirare fuori.
Essere protagonisti. Questi sono spazi da creare e far crescere.
L'Arte fa bene.
Dobbiamo riempire il mondo di Arte.
Specie quei luoghi dove è più facile smarrirsi, rimanere senza nutrimento. Gli ospedali, le case per anziani.
E' stato dolce sentire esprimere da altri quello che è da sempre il mio concetto d'Arte.
Mi ha fatto star bene. Mi ha ridato forza per seguire il mio Sogno.
Usare le mani, dipingere - perché so che uno dei fili saldi che mi permette di non perdermi in questa esistenza - creare le condizioni perché altri possano sperimentare in prima persona questa condizione, far girare quello che faccio, senza tornaconto, con il lusso di poter donare e basta.

sabato 10 novembre 2012

FELDENKRAIS: DRITTO AL CUORE

Il Feldenkrais è per me soprattutto spazio. Spazio intimo.
Dove essere protetta, ma sentirmi anche larga: fare esperienza.
Dove poter dosare i sensi come voglio io, in quel momento preciso.
Respiro, odori, tatto, suoni, luci.
Divento regista, attore, autore, sceneggiatore.
Tecnico del suono e delle luci.
Regressione.
A recuperare sapere. Di specie: umana. Di famiglia: la mia storia.
Non c'è niente che devo conoscere, o dimostrare.
Niente da fare. Che non scelga. E non voglia.

L'ultima volta sono arrivata a lezione stanchissima. Il viso a straccio e il respiro cacciato in fondo.
Nella pancia la rivolta: no, non ce la faccio, è troppo!!!
Sono rimasta ferma. Braccia e gambe spalancate sul pavimento.
Permettere al corpo di abbandonarsi alla terra, già una vittoria.
Dani ripeteva le indicazioni dei movimenti dell'ultima lezione che era stata molto impegnativa, seppur così bella. Dentro il vomito. Anche immaginando solo il movimento. E il macigno del "non ce la faccio".
E quello che volevo fare era stare ferma. E basta.
Fino a quando è stato tempo.
Fino a quando il corpo ha sentito che poteva anche provare.
A girarsi sulla pancia. A girare il viso. Piegare il ginocchio. Lasciare che il piede andasse verso terra, avvertire il movimento del bacino, della colonna, della scapola. Sentire che il respiro scioglieva lacci e si faceva più leggero.
Movimento dopo movimento, sono entrata nello spazio.
Al di fuori del tempo.
Nel mio utero di donna grande, che vuole essere migliore di quello che è stata finora.
Che cerca la strada per arrivare il più possibile vicino al cuore di sè.
Che vuole recuperare la Sapienza che - sa - ha dentro, sepolta da un sacco di cose, di emozioni, certezze e convinzioni "altre" che non le permettono di venire fuori.
Come spesso accade ho finito con il viso bagnato di lacrime e un emozione fortissima che non può rimanere dentro.

Essere autentica. Imparare.

venerdì 9 novembre 2012

PILGRIMS:TORINO A/R

Questa volta ce l'ho fatta ad esserci anch'io. Sono passati più di due anni dall'ultimo saluto. Ci sono altri amori e una bambina nuova nuova che sembra una fatina dispensatrice di gioia da quanto è solare, ma il filo che abbiamo tessuto in quei giorni passati a camminare insieme verso Santiago, soffrire, ridere, incoraggiarci a vicenda, alimentare i sogni, ricucire ferite e abbracciare le nostre paure, è sempre qui. Forte, tenace.
Avevo una punta di timore ad incontrarvi dopo tanto tempo. Magari vi avrei sentiti distanti. Non ci saremo "riconosciuti". Ci sarebbe stato imbarazzo. E mi sarei sentita estranea, la vecchietta del gruppo.
Questi due giorni passati insieme sono stati invece un regalo di speranza.
Che è quella sperimentata sul cammino: le cose veramente importanti sono davvero poche.
Stare nella fiducia, essere vicini, condividere, come si sa, come si può.
Guardare e vedere Oltre.
Aprire il cuore e fare posto a tutto quello che c'è.
Grazie, Pilgrims! Buen Camino a tutti voi.

martedì 6 novembre 2012

GRANDMOTHER

Duni Sapienza, 2012 "Basta un niente per essere felici" Alda Merini

E' cambiato tutto in poco tempo. Non sei nella mia carne ma una parte di te mi si è conficcata dentro e mi tiene compagnia. Aver sentito il tuo cuore galopparmi incontro, un emozione viva a distanza di giorni. Oggi ho lasciato che un altro nonno condividesse il primo sguardo su di te.
Non mi viene di essere possessiva. Non mi appartiene per fortuna; lo considero un dono e lo coltivo con rispetto. Ma attendo emozionata il momento in cui ti vedrò nel tuo essere ora, fermato nell'immagine dell'ecografo.
Mi sento più fragile e più forte. Tutto insieme. Una palla coesa in cui non ci sono confini.
Soffro nel vedere lo spaesamento della tua mamma di fronte ad un cambiamento così grande, alla nausea, alla stanchezza che l'atterra, alla solitudine che sente nell'essere, in questo momento, lontano dal tuo babbo. Penso a questo Amore così pieno ma tanto giovane, al lavoro che non c'è ancora, a un "NOI" da costruire.
Risento tutta la fragilità della mia gravidanza. E' come rifare un'altra volta il medesimo cammino. E' buffo che la tua venuta al mondo sia prevista esattamente lo stesso giorno di maggio in cui è nata la mia creatura...
Ma ora come allora so di essere anche forte.
Forza atavica.
Che viene dalla terra, che ha radici saldissime.
Che è saggia. Presente.
Che sa amare. E proteggere.
E sa cosa va fatto e come.
Che va oltre Tempo e Spazio.
E sono follemente felice che tu abbia deciso di venire fra di noi.
Mi piace molto immaginarti, pensarti, mentre pian piano ti formi, cresci, ti prepari a vivere in questa dimensione.
In questa sera di novembre, in questa cucina silenziosa, tesso intorno a te pensieri leggeri e pieni di fiducia.