Duni Sapienza, 2012 "Basta un niente per essere felici" Alda Merini
E'
cambiato tutto in poco tempo. Non sei nella mia carne ma una parte di te mi si
è conficcata dentro e mi tiene compagnia. Aver sentito il tuo cuore galopparmi
incontro, un emozione viva a distanza di giorni. Oggi ho
lasciato che un altro nonno condividesse il primo sguardo su di te.
Non mi
viene di essere possessiva. Non mi appartiene per fortuna; lo considero un dono
e lo coltivo con rispetto. Ma attendo emozionata il momento in cui ti vedrò nel
tuo essere ora, fermato nell'immagine dell'ecografo.
Mi
sento più fragile e più forte. Tutto insieme. Una palla coesa in cui non
ci sono confini.
Soffro
nel vedere lo spaesamento della tua mamma di fronte ad un cambiamento così
grande, alla nausea, alla stanchezza che l'atterra, alla solitudine che sente
nell'essere, in questo momento, lontano dal tuo babbo. Penso a questo
Amore così pieno ma tanto giovane, al lavoro che non c'è ancora, a un
"NOI" da costruire.
Risento
tutta la fragilità della mia gravidanza. E' come rifare un'altra volta il
medesimo cammino. E' buffo che la tua venuta al mondo sia prevista esattamente
lo stesso giorno di maggio in cui è nata la mia creatura...
Ma ora
come allora so di essere anche forte.
Forza
atavica.
Che
viene dalla terra, che ha radici saldissime.
Che è
saggia. Presente.
Che sa
amare. E proteggere.
E sa
cosa va fatto e come.
Che va
oltre Tempo e Spazio.
E sono
follemente felice che tu abbia deciso di venire fra di noi.
Mi
piace molto immaginarti, pensarti, mentre pian piano ti formi, cresci, ti
prepari a vivere in questa dimensione.
In questa sera di novembre, in questa cucina
silenziosa, tesso intorno a te pensieri leggeri e pieni di fiducia.
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