CHI NON HA RADICI NON E' ALBERO
Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. Ma oggi? Dov'è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi
e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose,
visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non hanno cambiato granché. T. Terzani
Cercando la mia Rivoluzione, abito il mondo come posso.
domenica 27 novembre 2011
BRAVO!
Ti ho intravisto subito dopo la partenza e una nota di disappunto ti pendeva netta dalla faccia. Ci siamo rivisti al 17° chilometro e mi sono rincuorata: andavi leggero, leggero e tutto di te raccontava di quanto ti stessi divertendo. Ancora fresco al 32° - appena alle spalle del Sindaco che a quel punto appariva già molto provato - la parte che consideravi più insidiosa superata, ma ancora un bel pezzo prima dell'arrivo. A due chilometri dal traguardo la fatica c'era tutta, ma ormai anche a costo di camminare sulle mani, sapevo che ce l'avresti fatta. E sei arrivato, un pò legnoso, il busto tutto dritto, il cuore e la volontà a portarti, le gambe rimaste indietro. 4.14 e una manciata ancora di secondi! Grande!
Nata un pò per scherzo, senza quasi allenamento - si un pò di chilometri ma così, senza logica apparente, niente "lunghi", "ripetute", "corse in salita" - ecco la tua prima MARATONA...Ti ho seguito con apprensione e gioia perché sapevo che era per te, comunque, un momento importante e quando alla fine ti ho abbracciato, stanco ma immensamente soddisfatto, mi sono pure emozionata (lacrimoni compresi). In questa impresa c'è tutta la tua voglia di giocare, la tua leggerezza, il tuo entusiasmo, la fiducia, il tuo plasmare la vita - così - senza prendersi troppo sul serio ma con forza e determinazione gioiosa.
Godo di questa tua energia e cerco di lasciarmi contagiare. Grazie, per la felicità e la bella giornata che anche oggi mi hai regalato.
mercoledì 23 novembre 2011
TEMPO DI FEBBRE E DI FIDUCIA
Un pò di febbre, ossa doloranti, mente vuota e senso d'impotenza anche davanti a due piatti rimasti nel lavandino. Sto bene solo rincantucciata sotto le coperte. Ieri sera ho "bucato" anche il saggio del Laboratorio di Teatro, mi è dispiaciuto tantissimo ma il mal di testa non ha dato tregua fino a tarda sera. Peccato, non vedevo l'ora di "provarmi" in pubblico; rimarrà un'esperienza da fare. In laboratorio ci sono tante cose che aspettano, non riesco però a staccarmi dal letto. Una parte recalcitra, indispettita. Vorrebbe "fare" e "non perdere tempo", ma è come se fosse il corpo a chiedere questo spazio di sospensione: fermo il corpo, ferma la mente. Si fa "reset". Si permette di lasciare andare quanto è pronto, ci si prepara a quello che vuole arrivare. Con fiducia ci si apre ad Altro.
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martedì 22 novembre 2011
28° MARATONA DI FIRENZE: AL VIA DOMENICA 27 NOVEMBRE
Il dado è tratto. Confortato dagli ottimi tempi, rincuorato dalla visita medico sportiva e con un pizzico di spavalderia l'Amore si è iscritto alla sua prima Maratona e quale, se non quella della terra natia?
28° Maratona di Firenze. I 42.195 chilometri della corsa più simbolica che ci sia si snodano lungo tutta la città: dal Centro alle Cascine, dai Lungarni a Varlungo, poi verso Campo di Marte e di nuovo in direzione Centro (quest'anno per uniformarla ad altre gare della stessa categoria è stata eliminata la salita del Piazzale e non è poca cosa!). Comunque anche così, a vedere il percorso sulla carta ti senti un pò debilitato; chissà come è correrseli tutti quei chilometri, uno dopo l'altro, tenendo insieme gambe e testa fino in fondo...Ma la sfida è bella assai e devo dire che un pò - solo un pò - l'invidio...magari me lo do come obiettivo possibile per il prossimo anno, chissà... Per ora farò da spalla: sarò alla partenza e all'arrivo e in più cercherò di partecipare alla bella iniziativa della Klab e andrò a correre sul tapis roulant in Piazza della Duomo (come segnala Nelly nel suo sempre aggiornatissimo blog).
lunedì 21 novembre 2011
L’ALBERO DI NATALE DI GIOVANNI ERBABIANCA DA FLO
Con Giovanni Erbabianca ci siamo conosciuti qualche anno fa; eravamo vicini di stand alla Mostra dell’Artigianato. Nel tempo ho seguito sempre con attenzione il suo lavoro affascinata da come le sue mani e il suo cuore sensibile riescano a dare una nuova storia agli oggetti destinati alla discarica.
Sabato 26 novembre Giovanni presenta il suo “Albero di Natale” da Flo in Lungarno Corsini 30 r a Firenze, dalle ore 18.0 alle 21.00. L’evento è anche l’occasione per festeggiare il primo Natale di questo spazio inaugurato lo scorso gennaio. Non conoscendolo mi sono documentata in internet e ho scoperto che “Il concept store solidale FLO offre abbigliamento, accessori, oggetti nuovi o usati, di qualità, e occupa personale svantaggiato. FLO nasce a Firenze per tessere incontri e collaborazoni, promuovere i prodotti ed i servizi di varie realtà di valore già esistenti, dare visibilità a giovani emergenti, trasformare la moda in una occasione di solidarietà”. Quindi sono diventata doppiamente curiosa.
Che dite…ci vediamo sabato sera da Flo?
Intanto buona settimana a tutti…
domenica 20 novembre 2011
MOTI NATIV, LA CONSAPEVOLEZZA DEL GUERRIERO E IL FELDENKRAIS
Due giorni di lavoro. Con Moti Nativ, israeliano, marzialista, che ha proposto un seminario in cui è andato ad indagare le connessioni profonde fra le arti marziali e il metodo messo a punto da Moshe Feldenkrais di cui è stato allievo.
Due giorni per aprire la mente e imparare molto altro rispetto a questa disciplina straordinaria, scoperta bella e preziosa degli ultimissimi anni.
Due giorni intensi che mi hanno lasciata con il corpo dolorante e la sensazione di avere lividi dappertutto. Due giorni faticosi perché ho verificato quanta resistenza abbia a muovermi nello spazio, in situazioni in cui devo maggiormente lasciare andare il controllo.
Due giorni estremamente interessanti in cui fra le altre cose ho imparato:
- a non chiudere gli occhi e usare lo sguardo per conoscere bene quello che ho intorno;
- che il limite lo decido, io, sempre, con la testa prima che con il corpo;
- che fino ad un certo punto posso "capire" e poi devo lasciare che sia il corpo a "ricordare";
- che posso dire "non ce la faccio" e chiedere aiuto, semplicemente.
Ora devo rimettere insieme un pò i pezzi e raffinare il grande bagaglio di informazioni che questa esperienza ha portato, ma ho innanzitutto voglia di abbracciarmi - anche qui, per iscritto - e dirmi Grazie: per la voglia di imparare e per il coraggio di rimettermi ogni volta in gioco, con desiderio ed onestà.
Con amore, Grazie, Duni!
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sabato 19 novembre 2011
SPAZIO
Si può arrivare ad uno spazio di pace.
Spazio di conoscenza e di unione.
Di non conflitto.
Dove poter guardare tutte le parti senza giudizio.
Respirare senza zavorre, inutili affanni.
Dove incontrare i propri occhi nello specchio
e sorridersi.
Uno spazio così, anelo.
Avere fiducia. Ce la fai. E' scritto nelle tue cellule, nel tuo DNA. Lo sai.
Perché, ancora, fai finta che non sia vero.
Sei forte. Della tua forza, certo. Della tua forza piena di sensibilità e sfumature. Di fragilità. Ma forte.
Cosa aspetti.
Cosa aspetti a viverti per intero. A non censurarti.
A risplendere.
Quale tempo deve ancora venire?
Non c'è più tempo.
Il tempo è ora.
Lo sai.
martedì 15 novembre 2011
SALVATORE FERRAGAMO, IL MUSEO, LE SCARPE E QUELLA FACCIA UN PO' COSI'...
lunedì 14 novembre 2011
PISTOLETTO E IL TERZO PARADISO IN PIAZZA DELLA SIGNORIA
Ecco come lo stesso Pistoletto lo definisce:
"Ho tracciato sulla sabbia il nuovo segno d'infinito che sostituisce il simbolo tradizionale formato da una linea continua che si interseca descrivendo due anse. Il nuovo segno incrocia la linea due volte formando non più soltanto due ma tre cerchi. Quello centrale descrive un ventre gravido, prodotto dall'accoppiamento dei due cerchi che costituivano il vecchio simbolo. Questo ventre rappresenta la generazione del Terzo Paradiso. Cos'è il Terzo Paradiso? È l'accoppiamento fertile tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il Paradiso Terrestre, che precede il morso della mela. È il paradiso naturale dove tutto è regolato dall'intelligenza della natura. Il secondo è il Paradiso Artificiale, quello sviluppato dall'intelligenza umana attraverso un processo lentissimo che ha raggiunto nel corso degli ultimi due secoli una dimensione sempre più vasta ed esclusiva. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che continua a crescere consumando e deteriorando in modo sempre più drastico il pianeta naturale. Il pericolo di una sempre più imminente tragica collisione fra queste due sfere è ormai annunciato in ogni modo. Ed è per evitare di proseguire verso questo catastrofico avvenimento che si deve concepire il progetto globale che chiamo Terzo Paradiso. (...) Il riferimento biblico non ha finalità religiose ma è assunto come messaggio per dare senso e forza al concetto di trasformazione sociale responsabile e motivare un grande ideale che unisce in un solo impegno l'arte, la scienza, l'economia, la spiritualità e la politica." (M. Pistoletto, Il Terzo Paradiso, in "Journal 8", Cittadellarte, Biella 2004, p. 5)
Il "Terzo Paradiso" tracciato a Firenze è fatto di carta stagnola, che quasi riflette il colore del cielo di questa bellissima, tersa, giornata di metà novembre.
Un bel segno di speranza - ancora più importante se letto anche nel momento in cui viene a luce - e un bel segno per Firenze che ha così bisogno di arte contemporanea per non vivere solo di eredità ma essere ancora centro propulsore di ricerca e bellezza.
domenica 13 novembre 2011
LECTIO MAGISTRALIS AL MUSEO FERRAGAMO IN OCCASIONE DI ISPIRAZIONI E VISIONI
L'ingresso (da via Tornabuoni, 2) è libero ma i posti sono limitati per cui è preferibile prenotare alla e-mail del museo: museoferragamo@ferragamo.com.
Dopo la conferenza è possibile visitare, sempre gratuitamente, anche la mostra. Io ci sono stata sabato scorso; ho seguito la conferenza di Achille Bonito Oliva su "Principio di ispirazione e citazione" e ho ammirato l'esposizione, veramente molto bella.
Appena trovo il momento giusto ve ne parlo. Ma intanto mi premeva dare l'informazione per sabato prossimo...
Dopo la conferenza è possibile visitare, sempre gratuitamente, anche la mostra. Io ci sono stata sabato scorso; ho seguito la conferenza di Achille Bonito Oliva su "Principio di ispirazione e citazione" e ho ammirato l'esposizione, veramente molto bella.
Appena trovo il momento giusto ve ne parlo. Ma intanto mi premeva dare l'informazione per sabato prossimo...
ADDIO ....MA LE MONETINE NO!
Non l'ho mai votato (per carità!) o condiviso una sola idea o azione, ho evitato il più possibile le sue televisioni, mi sono stupita, arrabbiata, vergognata quando ho colto la volontà dei miei connazionali che elezione dopo elezione credevano in lui (per carità al quadrato!).
Ho sperato di accendere una mattina la radio ed ascoltare dalla voce dello speaker che durante la notte un angelo misericordioso lo aveva portato via - per sempre - ma lo spettacolo di ieri sera non mi è piaciuto, non mi è piaciuto proprio per niente. Mi ha fatto pensare all'esultanza scomposta di quando cade un dittatore e, nonostante tutto, non ho mai pensato che fossimo in una dittatura. In una democrazia imbarbarita, avvelenata, sedata, sì, ma in una democrazia.
Capisco l'esultanza, la gioia, la sensazione di essersi liberati da un incubo e anche la rabbia per l'inettitudine, l'arroganza, le bugie, la sufficienza con cui siamo stati trattati in questi lunghi anni e per l'impoverimento - a tutti i livelli -che ha subito il nostro Paese, ma le monetine no. Quelle le avremo potute proprio evitare.
Abbiamo bisogno di dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che questo Paese non è totalmente alla deriva, che lo scontro che ha segnato questi ultimi anni lo possiamo lasciare immediatamente alle spalle, ricominciando a ricostruire subito su basi civili.
Sogno un tempo nuovo in cui si sia forte la convinzione che si vive e si cresce insieme, ognuno con i propri sacrosanti punti di vista, ma avendo in mente un bene comune che è al di sopra di tutto. Un tempo in cui si ricominci a pensare NOI, invece che continuamente IO, IO , IO...perchè è "L'unione fa la forza" e non la contrapposizione.
Un tempo in cui dimenticare diti alzati e, anche, lanci di monetine.
"Più buia è la notte, più vicina è l'alba" ricorda Daisaku Ikeda, maestro buddista.
La notte è stata lunga, penosa e scura, forse la luce non è cosi lontana. Spero. Ingenuamente, forse, ma spero.
Ognuno di noi si faccia protagonista di un tempo nuovo.
Ho sperato di accendere una mattina la radio ed ascoltare dalla voce dello speaker che durante la notte un angelo misericordioso lo aveva portato via - per sempre - ma lo spettacolo di ieri sera non mi è piaciuto, non mi è piaciuto proprio per niente. Mi ha fatto pensare all'esultanza scomposta di quando cade un dittatore e, nonostante tutto, non ho mai pensato che fossimo in una dittatura. In una democrazia imbarbarita, avvelenata, sedata, sì, ma in una democrazia.
Capisco l'esultanza, la gioia, la sensazione di essersi liberati da un incubo e anche la rabbia per l'inettitudine, l'arroganza, le bugie, la sufficienza con cui siamo stati trattati in questi lunghi anni e per l'impoverimento - a tutti i livelli -che ha subito il nostro Paese, ma le monetine no. Quelle le avremo potute proprio evitare.
Abbiamo bisogno di dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che questo Paese non è totalmente alla deriva, che lo scontro che ha segnato questi ultimi anni lo possiamo lasciare immediatamente alle spalle, ricominciando a ricostruire subito su basi civili.
Sogno un tempo nuovo in cui si sia forte la convinzione che si vive e si cresce insieme, ognuno con i propri sacrosanti punti di vista, ma avendo in mente un bene comune che è al di sopra di tutto. Un tempo in cui si ricominci a pensare NOI, invece che continuamente IO, IO , IO...perchè è "L'unione fa la forza" e non la contrapposizione.
Un tempo in cui dimenticare diti alzati e, anche, lanci di monetine.
"Più buia è la notte, più vicina è l'alba" ricorda Daisaku Ikeda, maestro buddista.
La notte è stata lunga, penosa e scura, forse la luce non è cosi lontana. Spero. Ingenuamente, forse, ma spero.
Ognuno di noi si faccia protagonista di un tempo nuovo.
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