Non l'ho mai votato (per carità!) o condiviso una sola idea o azione, ho evitato il più possibile le sue televisioni, mi sono stupita, arrabbiata, vergognata quando ho colto la volontà dei miei connazionali che elezione dopo elezione credevano in lui (per carità al quadrato!).
Ho sperato di accendere una mattina la radio ed ascoltare dalla voce dello speaker che durante la notte un angelo misericordioso lo aveva portato via - per sempre - ma lo spettacolo di ieri sera non mi è piaciuto, non mi è piaciuto proprio per niente. Mi ha fatto pensare all'esultanza scomposta di quando cade un dittatore e, nonostante tutto, non ho mai pensato che fossimo in una dittatura. In una democrazia imbarbarita, avvelenata, sedata, sì, ma in una democrazia.
Capisco l'esultanza, la gioia, la sensazione di essersi liberati da un incubo e anche la rabbia per l'inettitudine, l'arroganza, le bugie, la sufficienza con cui siamo stati trattati in questi lunghi anni e per l'impoverimento - a tutti i livelli -che ha subito il nostro Paese, ma le monetine no. Quelle le avremo potute proprio evitare.
Abbiamo bisogno di dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che questo Paese non è totalmente alla deriva, che lo scontro che ha segnato questi ultimi anni lo possiamo lasciare immediatamente alle spalle, ricominciando a ricostruire subito su basi civili.
Sogno un tempo nuovo in cui si sia forte la convinzione che si vive e si cresce insieme, ognuno con i propri sacrosanti punti di vista, ma avendo in mente un bene comune che è al di sopra di tutto. Un tempo in cui si ricominci a pensare NOI, invece che continuamente IO, IO , IO...perchè è "L'unione fa la forza" e non la contrapposizione.
Un tempo in cui dimenticare diti alzati e, anche, lanci di monetine.
"Più buia è la notte, più vicina è l'alba" ricorda Daisaku Ikeda, maestro buddista.
La notte è stata lunga, penosa e scura, forse la luce non è cosi lontana. Spero. Ingenuamente, forse, ma spero.
Ognuno di noi si faccia protagonista di un tempo nuovo.
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