domenica 20 novembre 2011

MOTI NATIV, LA CONSAPEVOLEZZA DEL GUERRIERO E IL FELDENKRAIS


Due giorni di lavoro. Con Moti Nativ, israeliano, marzialista, che ha proposto un seminario in cui è andato ad indagare le connessioni profonde fra le arti marziali e il metodo messo a punto da Moshe Feldenkrais di cui è stato allievo.
Due giorni per aprire la mente e imparare molto altro rispetto a questa disciplina straordinaria, scoperta bella e preziosa degli ultimissimi anni.
Due giorni intensi che mi hanno lasciata con il corpo dolorante e la sensazione di avere lividi dappertutto. Due giorni faticosi perché ho verificato quanta resistenza abbia a muovermi nello spazio, in situazioni in cui devo maggiormente lasciare andare il controllo.
Due giorni estremamente interessanti in cui fra le altre cose ho imparato:
- a non chiudere gli occhi e usare lo sguardo per conoscere bene quello che ho intorno;
- che il limite lo decido, io, sempre, con la testa prima che con il corpo;
- che fino ad un certo punto posso "capire" e poi devo lasciare che sia il corpo a "ricordare";
- che posso dire "non ce la faccio" e chiedere aiuto, semplicemente.
Ora devo rimettere insieme un pò i pezzi e raffinare il grande bagaglio di informazioni che questa esperienza ha portato, ma ho innanzitutto voglia di abbracciarmi - anche qui, per iscritto - e dirmi Grazie: per la voglia di imparare e per il coraggio di rimettermi ogni volta in gioco, con desiderio ed onestà.
Con amore, Grazie, Duni!


Nessun commento:

Posta un commento